In un momento storico in cui l’Italia avrebbe bisogno di stabilità, visione e coerenza, il centrodestra sembra invece avvitarsi su sé stesso, tradendo molte delle aspettative che aveva alimentato in campagna elettorale. Le tensioni interne, le accuse di nepotismo, le promesse non mantenute e una gestione comunicativa sempre più aggressiva stanno minando la credibilità di una coalizione che, pur mantenendo una certa tenuta nei sondaggi, mostra crepe profonde.
⚠️ Le promesse tradite
Dal taglio delle accise alla riforma fiscale, dalla sicurezza all’immigrazione, il governo Meloni ha disatteso gran parte del suo programma:
- Accise e carburanti: non solo non sono state eliminate, ma in alcuni casi sono state ripristinate.
- Flat tax: promessa estesa fino a 100.000 euro, ma realizzata solo fino a 85.000 euro.
- Immigrazione: il “blocco navale” è rimasto uno slogan, mentre gli sbarchi sono aumentati.
- Reddito di cittadinanza: abolito, ma l’Assegno di inclusione ha coperto meno beneficiari, lasciando scoperti i più fragili.
- Lavoro e pensioni: Quota 41 e altre riforme strutturali sono rimaste sulla carta.
🔥 Fratture interne e nervosismo crescente
La coalizione mostra evidenti segni di tensione. Le divergenze tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si acuiscono su temi chiave come la politica estera, la gestione del PNRR e le candidature regionali. Meloni, sempre più sotto pressione, ha adottato una retorica bellicosa, evocando scenari di piazza e tensioni sociali che non trovano riscontro nella realtà. Questo atteggiamento rischia di alimentare un clima di polarizzazione e paura, utile forse a consolidare il consenso, ma dannoso per il tessuto democratico.
🕊️ Silenzio sulla Palestina e ambiguità internazionale
Un altro punto critico è l’atteggiamento omertoso del governo rispetto alla crisi in Palestina. Mentre altri leader europei prendono posizione, l’Italia resta silente o ambigua, rinunciando al ruolo di mediazione e difesa dei diritti umani che dovrebbe competere a una democrazia matura.
🧭 Verso una nuova direzione?
In questo contesto, movimenti civici come Avantinsieme possono rappresentare una risposta concreta. Serve una politica che non si limiti a slogan, ma che costruisca ponti, dia voce ai cittadini e affronti le sfide con competenza e trasparenza. La crisi del centrodestra non è solo una questione di leadership: è una crisi di visione, di metodo e di etica.