PNRR Sanità: fondi spesi, cantieri fermi. INCHIESTA 1

Il caso Sicilia e le anomalie del sistema nazionale

1. Il paradosso del PNRR sanitario

Un Paese collaudato solo nei bilanci. L’inchiesta sullo stato di attuazione della Missione 6 – Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) svela una sanità territoriale che, dietro le cifre della spesa, nasconde cantieri fermi, opere non operative e fondi già liquidati. Secondo i dati incrociati di OpenPNRR, BDAP e dei tracciati regionali, su 8.923 progetti finanziati con la Missione 6, la quasi totalità risulta classificata con il flag A: pagato o validato ma non collaudato.

Il risultato è un’Italia sanitaria a due velocità: le regioni del Nord avanzano, quelle del Sud arrancano. E mentre i report ministeriali certificano obiettivi raggiunti, i servizi territoriali restano sulla carta.

2. Sicilia: il laboratorio del fallimento

La Sicilia è il caso più emblematico. Secondo i dati regionali e ministeriali aggiornati all’ottobre 2025, l’isola ha attivato 101 cantieri su 155 Case di Comunità previste, pari al 65% del totale. Tuttavia, solo una Casa di Comunità risulta ufficialmente collaudata e operativa. Ventinove strutture sono state soppresse o escluse dalle pianificazioni regionali — con delibere come la n. 929/2024, che cancella gli interventi di Collesano e Santa Flavia.

La Regione Siciliana sostiene di non correre rischi di perdita fondi, ma i dati dicono altro: in molti casi le opere non sono partite o risultano annullate. Il dossier indipendente stima un danno erariale potenziale di oltre 2,3 milioni di euro, distribuito tra Case e Ospedali di Comunità.

Tabella 1 – Sintesi generale dei progetti soppressi PNRR in Sicilia

Tipologia interventoN. interventiDanno stimato (€)
Case della Comunità61.687.018,98
Ospedali di Comunità4710.489,22
COT (Centrali Operative)00,00
Totale generale102.397.508,20

Tabella 2 – Case della Comunità soppresse o annullate

CUPLocalità / EnteMotivazione sinteticaDanno (€)
F52C21000550006Non specificatoRimodulazione territoriale, soppressione intervento534.723,30
F47H22001090006Non specificatoRevisione allocazione territoriale130.438,00
F69J22001290007Non specificatoIntervento annullato per non necessità territoriale230.611,90
C82C21003220006Non specificatoRevisione programmazione e ottimizzazione fondi296.861,34
G22C21000620006Non specificatoIntervento non più previsto, fondi restituiti177.530,00
(sesto CUP)Non specificatoIntervento cancellato o definanziato316.854,44

Tabella 3 – Ospedali di Comunità soppressi o annullati

CUPLocalità / EnteMotivazione sinteticaDanno (€)
(non indicato)Non specificatoSoppressione per rimodulazione PNRR162.000,00
(non indicato)Non specificatoProgetto annullato, fondi non riallocati180.000,00
(non indicato)Non specificatoRevisione programmatica, trasferimento fondi210.000,00
(non indicato)Non specificatoRinuncia per sovrapposizione territoriale158.489,22

La spesa sanitaria regionale legata al PNRR ammonta a 1,44 miliardi di euro, ma solo il 13% risulta effettivamente speso, contro una media nazionale del 29%. Il rischio di restituzione dei fondi europei è concreto.

3. Pagamenti completati senza collaudo

In Sicilia, Calabria e altre regioni, decine di progetti risultano “chiusi” a livello contabile ma non collaudati. È il paradosso di un sistema che rendiconta la spesa, ma non la realtà.

Tabella 4 – Progetti con pagamenti completati ma senza collaudo

CUPDescrizioneStato dichiaratoAnomalia
J12E21000580001Ospedale di Comunità – ASP EnnaPagato 100%Collaudo mancante
G77H21002460001Telemedicina – ASP CaltanissettaPagato 100%Ancora in corso
F28E21001370001Presidio Territoriale – PalermoPagato 100%Opera sospesa

Nella sola Sicilia, oltre il 25% dei progetti sanitari PNRR è stato pagato integralmente ma non collaudato. A livello nazionale, più di 2.000 progetti risultano con avanzamento economico concluso ma non operativo, per un valore complessivo superiore a 1,2 miliardi di euro.

4. Le regioni del paradosso

Sicilia

La Regione Siciliana è la più esposta per numero di progetti anomali (571 CUP con flag A). Ospedali di Comunità e Case della Salute risultano finanziati e rendicontati ma non aperti al pubblico. L’ASP di Messina è del tutto assente nei dataset ufficiali, rendendo impossibile qualsiasi verifica civica.

Calabria

CUPDescrizioneStatoAnomalia
H18C21004590001Casa della Salute – LocriPagato 100%Progetto interrotto
J17B21000720001Ospedale di Comunità – CatanzaroPagato 95%Non collaudato
E15B21003160001Polo Sanitario – Reggio CalabriaPagato 100%Opera sospesa

Emilia-Romagna e Lombardia

RegioneN. progettiValore complessivo (€)Note operative
Emilia-Romagna>200600.000.000+Elevata capacità di spesa, ma ritardi nei collaudi
Lombardia~199428.400.0003,3% conclusi; collaudi non verificati

5. Il nodo della rendicontazione

Dietro le tabelle ministeriali si nasconde un meccanismo perverso: per rispettare i cronoprogrammi europei, molte amministrazioni validano la spesa prima dell’attivazione del servizio. La rendicontazione economica precede quella fisica. È un sistema che consente di dichiarare gli obiettivi raggiunti, ma lascia i cittadini senza i servizi promessi.

Il disallineamento tra BDAP e OpenPNRR è strutturale: oltre 480 progetti presentano incongruenze tra stato economico e stato fisico. L’assenza di aggiornamenti tempestivi (2023 vs 2024) amplifica la distorsione.

6. Un rischio sistemico

La Circolare 22/2025 del MEF impone tempi rigidi: tutti gli obiettivi devono essere completati entro agosto 2026, con ultima rendicontazione a settembre. Ma i ritardi accumulati, soprattutto nel Sud, rendono improbabile il rispetto delle scadenze.

Il rischio non è solo la perdita dei fondi europei, ma un danno reputazionale e finanziario per l’Italia: opere pagate ma non operative, strutture mai nate, servizi sanitari rimasti virtuali.

7. Conclusione: il PNRR collaudato sui bilanci

L’inchiesta dimostra che il PNRR Sanità è stato finora collaudato solo nei bilanci, non nei territori. La Missione 6, pensata per avvicinare la sanità ai cittadini dopo la pandemia, si è arenata tra burocrazia e inerzia amministrativa.

In Sicilia come in Calabria, gli ospedali di comunità restano chiusi, le Case della Comunità non esistono, la telemedicina non funziona. Eppure, nei registri ministeriali, tutto appare completato. Finché la spesa conterà più dei risultati, il PNRR resterà un gigantesco esercizio contabile. Le cifre tornano, ma le porte degli ospedali restano sbarrate.

8. Il rischio di un fallimento sistemico del PNRR Sanità

L’anomalia rilevata in Sicilia e Calabria non è un caso isolato. In numerose regioni italiane – anche in quelle considerate amministrativamente virtuose – i dati ufficiali mostrano che una parte consistente dei fondi PNRR è stata già spesa o rendicontata, ma senza corrispondente completamento o collaudo delle strutture.

Questa tendenza mina la credibilità del piano e rischia di compromettere la sostenibilità dell’intera Missione 6, e con essa la riforma sanitaria nazionale.

Tabella 5 – Stato di avanzamento e rischio di inefficacia per Regione (settembre 2025)

Regione% Avanzamento economico% Avanzamento fisicoStrutture collaudate / previsteRischio segnalato*
Lombardia78 %32 %14 / 185Medio-alto
Emilia-Romagna74 %41 %26 / 212Medio
Veneto69 %37 %19 / 167Medio
Lazio66 %33 %21 / 198Medio-alto
Campania71 %24 %11 / 183Alto
Puglia63 %27 %9 / 160Alto
Calabria82 %22 %6 / 97Molto alto
Sicilia85 %25 %4 / 155Molto alto
Piemonte67 %43 %23 / 180Medio
Toscana70 %46 %29 / 162Medio-basso

*Fonte: elaborazione su dati ReGiS-MEF, OpenPNRR, Corte dei Conti 2025.

Il Rapporto della Corte dei Conti – Sezione Autonomie (luglio 2025) ha denunciato che «l’eccessiva anticipazione dei pagamenti rispetto alla conclusione dei lavori comporta un rischio elevato di danno erariale, potenzialmente non recuperabile nel medio periodo».

L’Ufficio Valutazione Impatto del Senato nello stesso anno ha segnalato che «il disallineamento fra rendicontazione economica e avanzamento fisico rappresenta una minaccia strutturale per il raggiungimento degli obiettivi PNRR».

Nel complesso, oltre il 54 % dei progetti sanitari mostra un avanzamento economico superiore al 70 %, ma un avanzamento fisico inferiore al 40 %.

In termini concreti, questo significa che più della metà delle opere finanziate non è ancora funzionante.

Esempi emblematici:

Lombardia: 700 milioni € per l’assistenza domiciliare over 65, ma solo il 10 % dei servizi attivati;

Veneto: la “Casa della Salute Padova Est” risulta collaudata ma ancora chiusa;

Campania: 17 Case della Comunità completate formalmente ma prive di personale e arredi.

Questi casi non isolati indicano che l’intero PNRR Sanità rischia un collasso sistemico.

Se i collaudi non saranno conclusi entro il 2026, l’Italia potrebbe subire revoche o richieste di restituzione di miliardi di euro da parte della Commissione Europea.

Il rischio di danno erariale irreversibile – stimato fino a 1,5 miliardi € – ricadrebbe sui cittadini sotto forma di “cambiale pubblica”: tasse più alte e servizi sanitari mancati.

Come sintetizza il Rapporto OpenPNRR 2025:

“L’Italia rischia di collaudare i bilanci, non i servizi. Il divario tra spesa certificata e funzionalità reale delle strutture rappresenta una bomba a orologeria per la credibilità del Paese.”

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